La figlia di Anna Politkovskaja racconta sua madre: "Il suo sacrificio? Non ne è valsa la pena"
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"L'attuale regime in Russia è fatto così: le persone come mia madre devono essere dimenticate". Così Vera Politkovskaja, figlia della celebre giornalista Anna Politkovskaja uccisa in Russia nel 2006, ha presentato a Roma il suo libro "Una madre", scritto insieme alla giornalista italiana Sara Giudice. "Il lavoro di mia madre sulla guerra in Cecenia è riuscito a toccare dei nervi scoperti delle persone che ancora guidano il Paese", ha raccontato Vera, che negli anni ha raccolto il testimone della madre diventando giornalista eattivista. "Il giornalismo libero in Russia non esiste più. Il 2022 è stato uno degli anni più difficili della mia vita. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina la mia vita e quella della mia famiglia sono cambiate per sempre: ci siamo dovuti nuovamente dividere, così come era successo dopo l'omicidio di mia madre", ha spiegato. Vera infatti attualmente vive in un luogo protetto in Europa, per sfuggire a eventuali ritorsioni del regime russo. "Il sacrificio di mia madre? Non ne è valsa la pena - ha concluso con amarezza la donna -. Possiamo parlare ore di quello che ha fatto mia madre, ma per la sua famiglia, per me, per mia figlia, per sua sorella, la cosa più cara e importante di tutte era la sua vita"
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