Colapesce e Dimartino: il nostro film, tra leggende e verosimile

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Roma, 15 feb. (askanews) - Hanno appena conquistato due premi a Sanremo, la loro canzone "Splash" risuona ovunque, e ora Colapesce e Dimartino portano al cinema dal 20 al 22 febbraio il loro primo film, "La primavera della mia vita". E' la storia surreale, ma non troppo, di due amici con un passato musicale comune che intraprendono un viaggio attraverso luoghi leggendari della Sicilia. Alla regia c'è l'autore dei loro videoclip, Zavvo Nicolosi."Prima ancora di fare il nostro disco insieme avevamo una serie di sketch, di cose che ci appuntavamo in un foglio. Volevamo superare la forma canzone, perché la canzone ha qualcosa di magico che è l'istintività, dura tre minuti e mezzo, è difficile mettere dentro dei pensieri compiuti. Dentro questo film ci abbiamo messo tante idee sulla vita, sulla morte, anche sulla musica stessa".Antonio, folgorato nel film da una setta ambientalista, e il più disincantato Lorenzo, attraversano luoghi e miti della loro Sicilia: incontrano Vecchioni che gli spiega che Shakespeare è originario di Messina o Re Artù sull'Etna."La nostra terra offre tantissimi spunti di questo genere, diciamo che è una terra quasi magica, perché, diceva bene Antonio, le cose da noi vengono tramandate spesso oralmente, e le cose tramandate in maniera orale spesso si trasformano e prendono anche dei connotati magici. Ognuno mette del suo, diventa sempre più una leggenda: è una verità basata sull'amico di mio cugino. Un film basato sul verosimile".E nel loro viaggio incontrano anche una strana compagnia di sosia di Jim Morrison."C'era sia nel mio paese che nel mio paese un sosia di Jim Morrison, che parlava come lui, si vestiva come lui, pantaloni di pelle pure d'estate, che è impegnativo in Sicilia i pantaloni di pelle in estate, quindi questa cosa ci ha fatto pensare che in ogni Paese della Sicilia c'era un Jim Morrison".

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