Roccella: anche i padri importanti, ma la maternità sia al centro

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Roma, 14 feb. (askanews) - "In questa legislatura al binomio fra famiglia e pari opportunità, frutto di un'intuizione del presidente Mattarella, si è aggiunta la natalità. Non credo ci sia bisogno di motivare l'urgenza di questa scelta così come l'impellenza di politiche che favoriscano una ripresa delle nascite". Lo ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, in audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero di fronte alle Commissioni riunite della Camera Affari costituzionali, Lavoro e Affari sociali."Mettere al centro la maternità non vuol dire certamente negare la dualità delle figure genitoriali o sottovalutare il fondamentale e prezioso compito del padre. Ma per quanto si possa indurre una più equa ripartizione dei carichi del lavoro di cura e una più ampia responsabilizzazione maschile, è evidente che gravidanza, parto e allattamento al seno sono esclusiva delle donne - ha continuato - e allora, poiché, come è stato detto, è ingiusto trattare in modo diverso persone uguali ma è ingiusto anche trattare in modo uguale persone diverse, pari opportunità significa anche riconoscere la specificità del materno. Sul lavoro, nel welfare, nella società"."Non voglio convincere le italiane a fare più figli - ha chiarito Roccella - vorrei fossero libere di farli. Libere davvero, cioè non spinte a scegliere tra la carriera e i figli, non costrette a essere "multitasking" per forza, a fare sacrifici e rinunce troppo pesanti".

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