Il welfare aziendale strategico ma la deducibilità ferma al 1999
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Milano, 16 dic. (askanews) - Il welfare aziendale è un fattore strategico per la ripresa e la produttività delle imprese. L'assistenza sanitaria il tassello fondamentale, le prestazioni odontoiatriche le più richieste, ma la soglia di deducibilità è ferma dal 1999, oltre venti anni. E' quanto emerso al tavolo di lavoro "I nuovi orizzonti del welfare aziendale" organizzato da Praesidium spa, società del sistema Federmanager e broker di riferimento del Fondo Sanitario Integrativo Assidai, specializzata nello studio, nella progettazione e nella gestione dei programmi di welfare aziendali. L'incontro è stato ospitato da Federmanager per promuovere un confronto tra rappresentanti delle istituzioni e operatori del settore su prospettive, possibili sviluppi e impatti del settore.La senatrice Elena Leonardi, Fratelli d'Italia, ha ribadito l'impegno del governo su queste tematiche: 'Mi preme anche sottolineare uno dei primi provvedimenti all'esame e in votazione al Senato la prossima settimana con gli aiuti quater, come ad esempio l'innalzamento a 3.000 euro dei fringe benefit che possono essere utilizzati anche per coprire i costi delle utenze domestiche. Quindi non solo un'attenzione a parole ma anche con dei segnali importanti nei primi provvedimenti del governo Meloni'.Tenendo conto che dei 38 miliardi di spesa sanitaria privata solo il 10 per cento viene rimborsata da polizze o da Fondi, i restanti 34 miliardi sono sostenuti direttamente dalle famiglie. Sono una forte pressione sull'intero sistema, ha sottolineato Giacomo Gargano, presidente di Preasidium, che chiede al governo 'adeguate norme a sostegno del welfare': "Questo è un tema che si può risolvere solamente se il primo e il secondo pilastro del sistema sanitario si comprendono col mondo del lavoro. Questo è un altro punto su cui noi chiederemo al governo: per aumentare il livello della qualità della vita delle persone si deve tentare di avvicinare questi due mondi perché altrimenti il livello della vita peggiorerà sempre di più".In un simile contesto il welfare aziendale può offrire una soluzione per l'intero sistema, diventando strategico per la ripresa, ha spiegato il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla: "Oggi le aziende italiane sono molto più sensibili al welfare aziendale. I lavoratori notano e cercano aziende con un welfare aziendale work life balance. Lavoreremo anche nei prossimi mesi, speriamo con il governo, sia a gennaio sia a febbraio, su uno sviluppo del welfare inteso come sviluppo della sanità e della previdenza integrativa"."La 'sanità integrativa' dovrebbe offrire un supporto alla presenza del SSN sul territorio, una maggiore capillarità e un deciso avanzamento tecnologico, con una particolare attenzione al progresso tecnologico tra cui la telemedicina e non solo per estendere forme di copertura per prestazioni che oggi risultano esclusi dai LEA- ha detto Valeria Bucci, Direttore Generale di Praesidium - Va osservato come il mercato assicurativo proponga un'offerta molto ampia, ma talvolta anche poco qualificata e poco specialistica, in particolare proprio per i dirigenti industriali per i quali le aziende hanno un obbligo previsto dal CCNL, al quale il contratto assicurativo deve essere perfettamente aderente. Il risultato finale? In certi casi una incongruità del contratto stesso, che porta le aziende a dover risarcire direttamente il danno sofferto dal dirigente ogni qualvolta le fattispecie tutelate dal CCNL non trovino analoga copertura nella polizza".All'evento sono intervenuti Elena Leonardi, Segretario X Commissione Sanità, Aff. Sociali, e Lavoro del Senato, Giacomo Gargano, Presidente Praesidium Spa, Valeria Bucci, Direttore Generale Praesidium Spa, Stefano Cuzzilla, Presidente Federmanager, Guido Stratta, Direttore People & Organisation Gruppo Enel, Filippo Contino, Chief People Management & Compensation Gruppo FSI e numerosi direttore HR di grandi realtà imprenditoriali.
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