Caro bollette, a Bari in piazza la rabbia dei commercianti: "Così chiudiamo tutti"
  • 2 anni fa
Commercianti, ristoratori e partite Iva. In piazza delle Libertà si è svolto questa mattina, primo ottobre, un raduno di protesta da parte delle categorie più esposte al rincaro dell'energia elettrica e del gas. Non bruciano le bollette in segno di sfiducia ma chiedono un intervento celere alle istituzioni nazionali e locali, incontrando il prefetto Antonia Bellomo. Le tariffe sono cresciute dal 50 al 300 per cento negli ultimi mesi, con numerose attività a conduzione familiare che adesso rischiano di lavorare senza profitti o addirittura in perdita. In piazza ci sono anche tante donne, preoccupate per il futuro: "Le soluzioni che ci propongono non ci terranno in vita - racconta Mariella Abbinante, titolare di una caffetteria in piazza Umberto I a Carbonara -. Ci sono famiglie, come la mia, che si sostengono grazie a un piccolo indotto. Ma se si continua in questo modo si va verso la chiusura, il dilazionamento delle bollette non è una soluzione. Da 700 euro siamo passati a 2mila euro al mese per l'elettricità". "Ho chiuso un negozio di abbigliamento da uomo senza avere aiuti - aggiunge Antonella De Simone -. Allora ho deciso che tutte le bollette le rimando al mittente, aspetterò il secondo sollecito, come per l'Inps che mi chiede 3.500 euro per soli tre mesi di gestione. Avevamo superato il lockdown, ora è la fine". "La cosa che più mi fa male - continua Amanda Angiolelli, ristoratrice nel quartiere Poggiofranco - è vedere il lassismo della gente, in molti non fanno valere i propri diritti. Adesso c'è grande paura, mi sento truffata dallo Stato. Ho pagato più di 2.500 euro al mese, non basta spegnere insegne e frigoriferi. Tantomeno far ricadere gli incrementi sulle tasche dei clienti". Al sit in hanno preso parte imprenditori da tutta la Puglia, come Lecce, Foggia e dalla Bat .  .di Daniele Leuzzi
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