Padova - Crac da 2 milioni di società di commercio plastiche e noleggio veicoli: sequestri della Gdf (19.07.22)

  • 2 anni fa
https://www.pupia.tv - I finanzieri del comando provinciale di Padova, a conclusione di un’articolata indagine delegata dalla Procura di Rovigo, hanno dato esecuzione a un’ordinanza nei confronti di due soggetti, coinvolti nelle vicende di quattro società di capitali operanti nel settore del commercio di materie plastiche e del noleggio di veicoli, di cui una fallita nel maggio del 2021.

Nel dettaglio, è stato emesso un provvedimento, che ha disposto - per la durata di dodici mesi e nei riguardi di entrambi gli amministratori, uno di diritto e l’altro di fatto - la misura interdittiva del divieto di esercitare qualsivoglia attività imprenditoriale e di ricoprire le relative cariche sociali. A uno dei due indagati, attesi i legami di natura personale e lavorativa con il Regno Unito, è stato prescritto anche il divieto di espatrio. È stato eseguito, inoltre, il sequestro preventivo di 2 abitazioni, 5 terreni e di 2 motoveicoli di interesse storico e collezionistico, nonché delle disponibilità finanziarie presenti su 19 conti correnti.

Le investigazioni, condotte dai militari della Compagnia di Este, hanno interessato una società di capitali che - prima di maturare un passivo fallimentare di oltre 2 milioni di euro - aveva operato all’interno di un capannone della bassa padovana, affermandosi negli anni dal 2014 al 2018, come riportato dalla stampa specializzata, quale start-up emergente nel panorama nazionale e internazionale, attiva nel commercio di materie plastiche.

A partire dall’anno 2019, all’atto dell’insediamento di una nuova governance, la fallita ha esteso il proprio core business anche all’attività di noleggio di veicoli, condividendo con altre tre società - tutte riconducibili agli stessi amministratori - i propri spazi aziendali, che, di recente, erano stati utilizzati anche quale luogo di deposito di materiali destinati al confezionamento di tabacchi di contrabbando.

Il fallimento è stato causato dall’occultamento contabile dei proventi derivanti dalla citata attività di noleggio, riscossi “in nero” da due società del gruppo nel corso del 2019 e del 2020, mentre le spese, ammontanti in quegli anni a oltre 350 mila euro, sono state esclusivamente sostenute dalla fallita, la quale non ha incassato i correlati ricavi. Nel 2021, inoltre, quando il dissesto era già noto ai due amministratori, l’impresa decotta è stata spogliata dei propri beni aziendali - veicolati all’interno di una quarta società costituita ad hoc per agevolarne la successiva rivendita ad acquirenti ignari dell’origine delittuosa - ledendo ulteriormente i diritti dei creditori sociali.

Riscontrata l’assenza di pagamenti “tracciati” per l’attività di noleggio sui rapporti bancari della fallita e rilevato, altresì, che i beni sottratti alla procedura concorsuale hanno generato un indebito profitto di 60mila euro circa per gli amministratori, confluito, a più riprese, su un nuovo conto corrente aziendale nella loro disponibilità. (19.07.22)

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