https://www.pupia.tv - Beni e crediti di imposta per un valore complessivo pari a 140 milioni di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari che hanno dato esecuzione a un decreto emesso dalla locale procura a carico di un imprenditore edile di Bari, responsabile di aver emesso fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

Coinvolte nell'indagine altre 11 persone fisiche e 13 imprese risultate cedenti o cessionarie dei presunti crediti di imposta fittizi. L'attività di indagine è successiva all'analisi di rischio sviluppata dall'Agenzia delle Entrate e finalizzata al contrasto degli illeciti relativi all'impiego del cosiddetto "bonus facciate".

Sulla base delle verifiche fatte dell'Agenzia delle Entrate e dai riscontri investigativi è emersa "l'esistenza di un circuito fraudolento volto alla creazione, circolazione, monetizzazione e/o utilizzo in compensazione di crediti d'imposta inesistenti". Nello specifico è stato riscontrato che le persone che avrebbero commissionato le opere di recupero edilizio "erano sprovviste di una capacità reddituale e finanziaria" per sostenerne le spese. Spese da cui sarebbe maturato il credito d'imposta successivamente ceduto all'indagato.

Inoltre, gli stessi avrebbero sostenuto oneri per interventi edilizi eccessivamente sproporzionati rispetto alle caratteristiche e al valore degli immobili posseduti che - come è emerso dagli accertamenti effettuati - non sono stati sottoposti a lavori recenti. Chi ha acquistato gli ingenti crediti d'imposta direttamente dall'imprenditore indagato è risultato privo di "una capacità reddituale e finanziaria adeguata per sostenere le spese", spiegano gli investigatori.

Perquisizioni e sequestri di documentazione sono stati eseguiti nel Lazio, in Lombardia, Puglia e Veneto regioni in cui risiedono alcuni dei coinvolti dall'inchiesta. (09.06.22)