Irvine Welsh e i 30 anni di Trainspotting: "Il mio libro invecchia bene, ma è una pessima notizia"

  • 2 anni fa
"Nel mio libro raccontavo i drammi della classe lavoratrice scozzese. Oggi, in un mondo dove i salari hanno perso valore, il problema riguarda tutti". Nel 1993 usciva il primo libro di Irvine Welsh, Trainspotting, divenuto cult anche grazie alla sua trasposizione cinematografica firmata da Danny Boyle. E lo scrittore di Leith, intervenuto alla presentazione del romanzo di Augusto Penna "Fatti. Fummo", per il quale ha scritto la prefazione, traccia un bilancio a quasi 30 anni di distanza. "Il numero di decessi per droga in Scozia sta peggiorando", dice Welsh. Ed effettivamente le statistiche del governo di Edimburgo parlano di circa 1.300 morti l'anno per overdose. Mark Renton, Sick Boy e Spud, tre dei personaggi cardine di Trainspotting, sono tutt'altro che passati di moda. La pandemia, in tutto questo, ha giocato un ruolo importante, tanto che per Welsh "per molti lavoratori è stato un disastro e oggi per le persone è diventato molto difficile scegliere la vita", dice parafrasando uno dei suoi monologhi più celebri. Instancabile indipendentista scozzese e molto preoccupato per l'influenza negativa che gli smartphone possono avere sulla cultura, lo scrittore si è infine rivolto ai giovani: "Non ho consigli da dare, ma sono più interessato e ciò che loro hanno da dire. La cultura giovanile è troppo importante per essere lasciata ai vecchi". La presentazione di "Fatti. Fummo - Diario di una stupefacente quarantena" (Magmata) ha toccato Napoli, Roma e Milano, dove si è svolta nel negozio di dischi Serendeepity e dove Welsh si è divertito a far ballare i presenti in versione disc jockey. .Di Andrea Lattanzi

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