Lucca - Pizzaiolo ottiene fondi Covid nonostante attività cessata prima di emergenza (11.04.22)

  • 2 anni fa
https://www.pupia.tv - I militari del comando provinciale di Lucca hanno eseguito numerosi controlli di polizia economico-finanziaria a presidio della spesa pubblica nazionale, finalizzati, in particolare, alla prevenzione e repressione delle frodi agli incentivi nazionali introdotti per fronteggiare l’emergenza sanitaria, riscontrando numerose irregolarità.

Nello specifico, a fronte di oltre 1.500.000 di euro di contributi controllati, sono state rilevate complessivamente 22 irregolarità e l’indebita percezione di oltre 370.000 euro, con la denuncia alla locale autorità giudiziaria, a vario titolo, di 19 soggetti per i reati di truffa, indebita percezione e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico (per i quali resta ferma la presunzione di innocenza fino a sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza), che, senza averne diritto, avrebbero percepito contributi a fondo perduto erogati dall’Agenzia delle Entrate (previsti dal Decreto Rilancio), ovvero beneficiato di finanziamenti bancari assististi da garanzia dello Stato (contemplati dal Decreto Liquidità).

Nella maggior parte dei casi scoperti, i beneficiari, per ottenere il contributo, hanno comunicato all’ufficio finanziario competente dati non veritieri. Le violazioni più frequenti riguardano la comunicazione di un fatturato “2020” inferiore rispetto a quello realmente contabilizzato, al solo scopo di aumentare artificiosamente il calo dei ricavi rispetto al 2019 e, quindi, ottenere un contributo maggiore rispetto al dovuto. Nell’ambito dei controlli sui finanziamenti assistiti da garanzia, invece, il più delle volte le corrispondenti domande di ammissione all’agevolazione sono state presentate con autocertificazioni in difetto dei parametri richiesti dal Decreto Liquidità, ovvero le risorse sono risultate destinate a finalità diverse da quelle previste.

Tra i casi più eclatanti, quello scovato dal dipendente Gruppo Viareggio con riferimento a una ditta individuale viareggina esercente l'attività di ristorazione, il cui titolare aveva indicato ricavi non veritieri, pari ad 142.467,89 euro, beneficiando indebitamente di un finanziamento pari ad 25.000 euro. Il titolare, in particolare, aveva autocertificato che tali proventi risultavano dall’ultima dichiarazione fiscale presentata; tuttavia, dai riscontri effettuati è emerso che i ricavi indicati nella dichiarazione per quell’anno (2018) erano pari a 0 euro e la parte non è stata in grado di dimostrare che quanto autocertificato nell’istanza fosse supportato da qualsiasi altro documento commerciale/amministrativo. Nonostante la partita Iva risultasse formalmente attiva, di fatto l’attività di pizzeria era cessata in epoca antecedente all’emergenza sanitaria, in virtù di un contratto di cessione di ramo d’azienda. (11.04.22)

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