Quando il sogno dei judoka nasce in periferia: la storia della palestra sociale 'nata' da un rogo
  • 2 anni fa
Nella primavera del 2016 una parte dell'ex-mercato di Torre Spaccata in dotazione all'Associazione Calpurnia, era andato a fuoco. Una parte della struttura, ove si svolgono attività culturali legate a teatro, musica e arte, era diventata inagibile. Da pochi mesi ha riaperto le porte al pubblico, ospitando una piccola palestra con attrezzi per il bodybuilding e un tatami per il judo. "Questa era tutta la parte bruciata - racconta Marco Marinelli, presidente dell'associazione Calpurnia - In un mese e mezzo siamo riusciti a realizzare tutto questo, con l'aiuto di persone in difficoltà". "Passavamo di qua e abbiamo visto questo spazio. Abbiamo chiesto se potesse esserci la possibilità di fare dei corsi di judo - è la testimonianza di Silvia Nasponi della De Bianchi Judo Team - Questa palestra è aperta a tutti coloro che vogliono far qualcosa anziché stare in strada, anche se non hanno la possibilità di pagare niente". La struttura ospita ragazzi e ragazze di ogni età del quartiere. Dai più piccolini che approcciano al mondo dello sport, a chi sogna di togliersi qualche soddisfazione: "Ho scoperto il judo due anni fa - afferma Lorenzo, uno degli allievi della palestra - Ti forma molto, ti insegna a rialzarti sempre. Mi piacerebbe un giorno vincere gare importanti e sono sicuro che ce la farò". .Video di Luca Pellegrini