Arzignano (VI) - Fatture false per oltre 4 milioni, sequestrati beni a imprenditori e commercialisti (14.10.21)
  • 3 anni fa
https://www.pupia.tv - Nei giorni scorsi, i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, su delega della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito perquisizioni, tra le province di Vicenza, Roma e Frosinone, e dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca “per equivalente” di beni e disponibilità finanziarie, per un totale di 1.858.852,69 euro emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale berico, nei confronti di 2 società, dei suoi 2 amministratori nonché di 2 commercialisti, coinvolti in un’articolata frode fiscale.

L’attività investigativa, condotta dai finanzieri della compagnia di Arzignano, ha portato allo scoperto un complesso meccanismo fraudolento diretto da due consulenti fiscali sedenti in Roma, volto a creare ingenti crediti Iva fittizi, poi utilizzati dai rappresentanti legali delle società per compensare reali debiti tributari. In particolare, è stata individuata una società cooperativa con sede ad Arzignano (Vicenza), ora fallita, ma all’epoca attiva nel settore della “concia del cuoio e della tintura di pellicce”, dedita all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Peculiare interesse riveste la metodologia adottata per evidenziare in dichiarazione un credito Iva fittizio, poi utilizzato per compensazioni indebite: l’azienda ha, infatti, ricevuto e contabilizzato per gli anni d’imposta dal 2014 al 2017 fatture false per un ammontare complessivo di 3.224.182,39 euro da un nutrito gruppo di soggetti, per lo più evasori totali, società “cartiere” o riconducibili a soggetti con precedenti specifici per reati tributari; per converso, la stessa ha emesso false fatturazioni per 823.072,15 euro nei confronti di “conduit” collocate in altri Paesi dell’Unione Europea, senza pertanto applicare l’imposta.

La seconda società finita nel mirino delle Fiamme Gialle, attualmente con sede legale a Roma ma operativa in territorio berico nel settore del “trasporto di merci su strada”, ha dedotto per gli anni d’imposta 2017 e 2018 costi fittizi per un totale di 1.909.512,83 euro e compensato con l’ingente credito Iva così generato, le imposte dovute sia verso l’Erario che nei confronti dell’Inps. Questo articolato meccanismo di frode è stato consentito grazie alla consulenza fiscale fornita dai commercialisti i quali, in violazione dei propri doveri professionali, hanno falsamente asseverato le dichiarazioni fiscali. (14.10.21)
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