Patti (ME) - Truffa su fondi pubblici, arresti e sequestri per 500mila euro (24.09.21)
  • 3 anni fa
https://www.pupia.tv - Le Fiamme Gialle del comando provinciale di Messina hanno sottoposto agli arresti domiciliari tre soggetti e notificato l’interdizione dall’esercizio dell’attività di impresa, in qualsiasi forma, per la durata di un anno, per altri otto indagati, oltre a sottoporre a sequestro somme per un valore di circa mezzo milione di euro.

Il provvedimento, sulla base di imputazioni provvisorie e che dovranno comunque trovare conferma in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, è stato emesso dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, su richiesta della locale Procura e a seguito di indagini svolte dai finanzieri della Tenenza di Patti, coordinati dal Gruppo di Milazzo, che hanno consentito di disvelare un sofisticato sistema di frode attraverso il quale gli indagati avrebbero percepito, indebitamente, fondi pubblici, per un importo di oltre un milione di euro.

L investigazioni delegate dalla Procura di Patti, nella persona del procuratore capo Angelo Cavallo e del sostituto procuratore Alessandro Lia, consentivano di individuare nei pattesi S.P.G., 50 anni, e L.C., 41, e nel gioiosano I.G.R., 30, tutti destinatari degli arresti domiciliari, i membri del direttorio di un complesso gruppo criminale, pur gli ultimi due in posizione subordinata ma ai vertici di una strutturata associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato, all’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, fino alla frode fiscale. A tal fine, sfruttando anche rapporti parentali ed amicali, sotto la direzione del dominus S.P.G. - gravato da molteplici precedenti per reati contro il patrimonio e attualmente già ristretto in carcere per un cumulo pene (per il quale dovrà scontare sette anni di reclusione) - a decorrere dal 2016 in poi, venivano costituite ben 10 società, di cui due amministrate di diritto dai nominati L.C. e I.G.R. e le rimanenti 8 da terzi soggetti, oggi tutti destinatari del provvedimento di interdizione.

Tutte attività d’impresa, formalmente attive in eterogenei settori d’impresa, dal commercio all’ingrosso di altri prodotti alimentari, all’attività di stampa, al commercio di macchine e attrezzature, alla costruzione di edifici e sino all’attività di catering e ristorazione, erano finalizzate all’ottenimento di ingiusti profitti ottenuti non solo attraverso la produzione e utilizzo indiscriminato di false fatture per documentare il sostenimento di spese relative a quattro progetti d’investimento, assistiti dal Fondo centrale di Garanzia della Banca del Mezzogiorno Mediocredito Centrale, ma anche per non aver onorato, successivamente all’avvenuta erogazione, i connessi impegni assunti con il contratto di finanziamento. I rapporti economici risultavano connotati da evidenti profili di anomalia: opere edili mai realizzate, falsi preventivi di spesa, macchinari mai acquistati. (24.09.21)
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