Padova - 500mila prodotti pericolosi sequestrati al Centro Ingrosso Cina (16.06.21)
  • 3 anni fa
https://www.pupia.tv - La Guardia di Finanza di Padova ha eseguito un controllo presso una società del Centro Ingrosso Cina che poneva in vendita complementi di arredo per uffici e negozi, privi delle indicazioni previste dal Codice del consumo ai fini della valutazione e della prevenzione dei rischi derivanti dal loro utilizzo. Durante le operazioni di perquisizione, i militari hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro amministrativo 500mila articoli (vetrinette per esposizioni, espositori di monili, manichini, blister, organizer, eccetera), potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori.

L’analisi della documentazione acquisita presso la società, integrata con le risultanze emerse dalle banche dati in uso al Corpo, ha permesso di individuare nella disponibilità della società un ulteriore locale, ubicato sempre nella città di Padova. Tale capannone è stato immediatamente raggiunto dai militari, i quali hanno riscontrato le medesime carenze della merce precedentemente sequestrata. I baschi verdi, pertanto, hanno provveduto a sottoporre a sequestro ulteriori 18 milioni di articoli pericolosi, per un valore commerciale di 5 milioni di euro circa, commercializzati in violazione delle norme dettate dal Codice del Consumo, che impone precise prescrizioni a produttori e distributori in ordine alla conformità agli standard di sicurezza imposti dall’Unione Europea.

I beni sequestrati venivano importati dalla Cina, sdoganati in altri Paesi dell’Unione Europea, quali Paesi Bassi e Spagna, e successivamente distribuiti sul territorio nazionale, ove giungevano su strada, senza alcuna indicazione, a titolo esemplificativo, circa i dati dell’importatore o del produttore, la denominazione merceologica, la presenza di sostanze o materiali pericolosi e le modalità di smaltimento, con evidenti rischi per la sicurezza dei consumatori. Il legale rappresentante della società, nella sua qualità di responsabile delle violazioni in parola, è stato segnalato alla competente Camera di Commercio per l’irrogazione della prescritta sanzione amministrativa fino a un importo massimo di 30mila euro, unitamente alla confisca della merce da ritirare dal mercato. (16.06.21)
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