Cuneo - Frode milionari in settore giochi e scommesse: indagata famiglia di imprenditori (08.06.21)
  • 3 anni fa
https://www.pupia.tv - I finanzieri del Gruppo di Bra, nell’ambito dell’operazione denominata “Super Slot”, hanno portato a termine articolate investigazioni, individuando una frode fiscale milionaria, nel delicato comparto dei giochi/scommesse.

In particolare, sulla scorta di una verifica condotta dall’Agenzia delle Entrate di Cuneo, venivano segnalate alla Procura della Repubblica di Asti plurime ipotesi di reato, riconducibili ad una serie di operazioni societarie straordinarie realizzate da tre soggetti residenti nell’albese, soci e rappresentati legali di numerose realtà imprenditoriali riconducibili ad una medesima holding famigliare, di nazionalità italiana, con l’illecito intento di abbattere gli utili generati dalla lucrosa attività imprenditoriale svolta, nel settore, appunto, dei giochi e delle scommesse.

In sintesi, lo schema illecito concepito dagli indagati, attraverso, soprattutto, operazioni di trasferimento di rami d’azienda e fusioni per incorporazione, consentiva di attribuire un valore esorbitante ad un asset immateriale (un software database), nel corso delle indagini rivelatosi inesistente; tale asset veniva rivalutato sensibilmente ad ogni operazione straordinaria successiva, per importi da 6 a 9 milioni di euro, legittimando un corposo ed illecito abbattimento dell’imponibile, così come definito dalla normativa fiscale vigente.

Il bene immateriale (inesistente), infatti, dopo aver esaurito il proprio processo di ammortamento contabile, in ragione del quale l’imponibile annuale veniva fraudolentemente abbattuto, subiva un’ulteriore rivalutazione patrimoniale, propedeutica alla realizzazione di una successiva operazione straordinaria, all’esito della quale il soggetto incorporante perpetuava lo stesso schema criminoso, ridimensionando nuovamente il risultato d’esercizio nelle successive annualità. Tale schema “a cascata” è stato ripetuto in più occasioni, coinvolgendo quattro diverse società, tutte riconducibili alla famiglia di imprenditori indagati nel procedimento penale.

L’attività di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura di Asti, effettuata anche attraverso l’esecuzione di diverse perquisizioni locali, esami peritali e mirati accertamenti patrimoniali, ha così permesso di confermare l’impianto accusatorio ipotizzato dall’autorità giudiziaria, consentendo il sequestro del denaro frutto dell’evasione fiscale, che era stato in parte già reinvestito in titoli di Stato, azioni ed altri strutturati prodotti finanziari, per più di 3 milioni di euro, ripartito tra i conti correnti delle società interessate, dei soci amministratori, nonché del commercialista delle imprese coinvolte. Le indagini proseguono, in quanto al vaglio vi sono ipotesi di auto-riciclaggio, cioè la possibilità che gli indagati abbiano riciclato i proventi illeciti conseguiti in ulteriori attività imprenditoriali. (08.06.21)
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