Torna in libreria il saggio di Gaetano Salvemini "Il ministro della Malavita" Nuova Palomar, a cura di Ennio Corvaglia. Intervista all'editore Ninnì Cosma
  • 3 anni fa
L’elaborazione politica e culturale di Gaetano Salvemini ha goduto del privilegio di collocarsi in quella crisi di fine secolo caratterizzata dal tramonto della classe dirigente risorgimentale e dei suoi modelli politici, e di nutrirsi di una pluralità di ispirazioni – liberalismo, democrazia, socialismo – che costituiranno il laboratorio delle vicende del XX secolo. La sua impostazione della Questione meridionale è così divenuta bagaglio culturale di correnti politiche assai diverse, dando vita a quei topoi che hanno caratterizzato il pensiero “meridionalistico”: dal rivendicazionismo storico alla vocazione unitaria. Anche se, all’inizio del XXI secolo, il presupposto salveminiano – misurare sul Mezzogiorno la validità del modello nazionale- appare operazione incerta, Salvemini con le sue idee del primato dello sviluppo civile e con il rifiuto delle fumosità e delle astrattezze gode ancora oggi di una attenzione che prescinde dai presunti curatori testamentari di ieri e di oggi della sua eredità.