Varedo (MB) - Sfruttavano ragazze in un night club: 7 arresti (01.06.20)

  • 4 anni fa
https://www.pupia.tv - I carabinieri di Saronno hanno sgominato un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione di ragazze italiane ed albanesi che si prosituivano all’interno di un circolo privato a Varedo, in provincia di Monza e Brianza, sottoposto a sequestro. Sette gli arrestati (6 in carcere ed uno ai domiciliari), di nazionalità italiana ed albanese, tra le province di Varese, Milano, Monza Brianza, Como, Lecco e Alessandria.

L’attività investigativa ha avuto origine dalla denuncia di una 20enne che ha scelto di rivelare ai carabinieri le violenze subìte. Raccontava che veniva obbligata ad assumere droghe ed alcolici, per poi essere costretta a prostituirsi. Secondo i militari i promotori dell’associazione erano due calabresi, di 74 e 47 anni, padre e figlio, residenti in Brianza. Agli arresti anche una donna di 28 anni, compagna del 47enne, a cui erano intestati conti correnti sui quali venivano fatti transitare i soldi frutto delle attività di meretricio, oltre a un 49enne ritenuto il gestore degli affari per conto di padre e figlio. Nei guai anche due albanesi e un italiano che si occupavano della gestione del locale e fungevano da autisti per accompagnare le ragazze al night.

Il locale – di fatto un capannone nella periferia del centro brianzolo – aveva una ribalta e un retroscena: nella parte “front office” i clienti consumavano o cenavano, mentre da un passaggio defilato si arrivava nel retro dove una grande vasca da bagno idromassaggio accoglieva gli avventori dei giri proibiti: era lì dove si consumavano i rapporti sessuali. Era tutto organizzato come un club privato, con ingresso riservato ai soli soci che potevano accedere su cooptazione da parte dei proprietari. L’interno era diviso in sale e privé tra cui la “Vip Room”, appunto la sala con l’idromassaggio. Al momento dell’irruzione dei carabinieri della compagnia di Saronno, coadiuvati dai colleghi delle altre compagnie interessate, l’attività era aperta senza contemplare minimamente le normative in materia di prevenzione all’epidemia di covid. (01.06.20)

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