Siracusa - Rete di società, organizzata per frodare lo Stato, nel polo industriale (13.11.19)

  • 4 anni fa
https://www.pupia.tv - Siracusa - Questa mattina la Guardia di Finanza di Augusta, su disposizione della Procura della Repubblica di Siracusa, ha eseguito un’ordinanza emessa dal GIP aretuseo con cui sono state disposte misure restrittive della libertà personale a carico di 7 persone (2 custodie in carcere, 3 ai domiciliari, 1 obbligo di dimora e 1 divieto di espatrio), provvedimenti interdittivi a vario titolo per altri 5 soggetti e sequestri, diretti o per equivalente, per oltre 43 milioni di euro nei confronti dei dodici indagati. Sequestri anche nei confronti di società, in parte destinatarie del provento illecito. Il provvedimento chiude ampie indagini di natura economico – finanziaria all’esito delle quali, anche con l’ausilio di attività tecnica, sono state portate alla luce fatti di evasione per complessivi € 43.912.288,02.

Le frodi hanno anche portato, su richiesta del PM titolare del fascicolo, al fallimento 5 società. Le investigazioni sono partite da una verifica fiscale eseguita d’iniziativa nei confronti di una delle società operanti nell’indotto delle Grandi Committenti, che versava in una situazione di sostanziale dissesto. Dall’attività emergevano criticità e alert che portavano i militari all’esecuzione di ulteriori controlli presso le imprese che erano subentrate nelle commesse dopo che la prima società, improvvisamente, aveva cessato di operare. Si scopriva così che tutte le entità, parte delle quali aderenti a un Consorzio, facevano capo a una nota coppia di imprenditori megaresi e costituivano un vero e proprio sistema di “scatole vuote” che, in modo programmato, ha “assorbito”, non onorandolo, il carico fiscale e contributivo dell’attività nel suo complesso.

Tutto questo grazie alla compiacenza di persone con precisi ruoli e di uno staff amministrativo formato anche da “prestanomi”, faccendieri e personaggi poco abbienti e mal prezzolati. Le frodi, sostanzialmente, si consumavano nel seguente modo: il Consorzio, nel tempo manutenuto “pulito” e gestito sempre dagli stessi coniugi, si aggiudicava appalti a prezzo ribassato per la manutenzione di impianti del comprensorio industriale di Priolo/Melilli. Il prezzo di aggiudicazione risultava assai competitivo perché, di fatto, non teneva conto dell’importo dovuto allo Stato, a titolo d’imposta o di contributo previdenziale. Il lavoro così appaltato veniva poi fatto svolgere dalle consorziate di turno che nel tempo, però, si susseguivano.... .(13.11.19)