Intervista al Prof. Nino Dazzi

  • 5 anni fa
Intervista a Nino Dazzi, Professore emerito di Psicologia dinamica. Dazzi ha studiato filosofia a Roma con Ugo Spirito e filosofia della scienza con Vittorio Somenzi. Giovane assistente di Lucio Colletti, dopo aver insegnato Filosofia a Chieti e Salerno, si trasferì in uno dei primi Corsi di Laurea italiani di Psicologia, quello di Magistero alla Sapienza dove insegnò prima Storia della psicologia, poi Psicologia dinamica. Nel Corso di Laurea entrò in contatto con Padre Ernesto Valentini, Adriano Ossicini, Eraldo De Grada. Nino Dazzi è così divenuto uno dei massimi rappresentanti della Psicologia italiana. Dal 1994 al 2003, Preside della nuova Facoltà di Psicologia a Roma di cui favorì la fondazione e, da ultimo, pro-Rettore e di presidente del nucleo strategico di valutazione presso la Sapienza Università di Roma.

28:59 Prof. Dazzi in Italia esiste il settore disciplinare della Psicologia dinamica di cui Lei è stato il principale promotore. Settore che si differenzia sia dalla Psicologia clinica, sia dalla Psicoanalisi. Può parlarci delle vicende che hanno portato a questa fondazione? È stato un modo per svincolarsi dalle critiche epistemologiche che riceveva la Psicoanalisi, creando un dominio di ricerca in cui fosse possibile occuparsi in modo laico di Psicoterapia?
31:15 La ricerca in Psicoterapia è stato uno dei settori di cui si è più occupato. Personalmente credo che gli aspetti più interessanti riguardino le evidenze sulla importanza della relazione con il paziente. Un tema classico della psicoanalisi che è tornato fondamentale proprio sulla base della ricerca evidence based. Può parlarcene?
34:46 Attualmente si discute di transdiagnosi, trandisciplinarità, psicoterapia integrata e a misura del paziente. Tutti temi su cui sta riflettendo e si fa ricerca. Qual è l’importanza di questi nuovi territori?

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