Decreto sicurezza: intervento dell'onorevole e costituzionalista Andrea Giorgis (Pd)

  • 5 anni fa
ANDREA GIORGIS (PD). Presidente, onorevoli colleghi, Governo, “A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che ogni straniero è nemico. Per lo più, questa convinzione giace in fondo agli animi come un'infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all'origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze più rigorose, con coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano”. Sono parole di Primo Levi, straordinarie, per la loro chiarezza, e terribili, per il loro contenuto.

Parole che occorrerebbe tenere bene a mente, sempre e, in maniera particolare, quando si discute del come disciplinare il diritto di asilo e la condizione giuridica degli stranieri, perché mettono in guardia sui rischi che possono derivare quando si eleva a dogma, quando diviene pensiero dominante, dottrina giuridica, ratio legis, l'idea, come dice Primo Levi, che giace in fondo gli animi, secondo la quale ogni straniero è nemico. Parole, insomma, che sollecitano alla prudenza, alla necessità di mitigare e ricondurre a ragionevolezza le paure e le pulsioni all'intolleranza e alla violenza che albergano in ciascun essere umano; parole di saggezza, di umanità e di esperienza, che temo, però, non siano state adeguatamente considerate dal Governo, perché è del tutto irragionevole smantellare il cosiddetto sistema di accoglienza diffuso gestito dagli enti locali, lo SPRAR, a favore dei centri di accoglienza straordinari gestiti dalle prefetture, i CAS, facendo venire meno progetti e percorsi di inserimento e di integrazione che, pur in un contesto di risorse scarse, hanno dato buoni risultati e consentito a minori e a soggetti vulnerabili di non essere spinti ai margini della società. Perché è del tutto irragionevole abrogare l'istituto del permesso di soggiorno per motivi umanitari e correre il rischio di far cadere in una condizione di irregolarità migliaia di stranieri, tra cui molti neomaggiorenni. Come osserva il Tavolo Asilo nazionale, di cui fanno parte, tra gli altri, la Comunità di Sant'Egidio, le ACLI, la Caritas, Save the children, l'Asgi, Medici senza frontiere, la Federazione delle Chiese evangeliche, Oxfam Italia, ActionAid, la Tavola Valdese e l'Associazione Papa Giovanni XXIII, in nome della sicurezza si prospetta “un inasprimento della disciplina del soggiorno, che aumenterà la propensione all'illegalità e renderà più fragile la coesione sociale anche per le famiglie italiane, mentre per le imprese diverrà più difficile reperire legalmente manodopera giovane e motivata, ad esclusivo vantaggio degli imprenditori disonesti e della criminalità organizzata”. Perché è inutile, controproducente e di dubbia legittimità allungare i tempi del trattenimento per la determinazione o la ver