Iraq: l'esercito di Baghdad entra a Kirkuk
  • 7 anni fa
Le forze governative irachene sarebbero entrate in Kirkuk dopo aver strappato ai curdi, poche ore prima, il controllo di almeno due pozzi petroliferi e di altre infrastrutture chiave della zona. A riferirlo sono alcuni residenti. L’esercito di Baghdad sarebbe riuscito nella missione quasi senza colpo ferire

“Non so cosa sia successo esattamente – spiega Ayoub Yusuf Said, comandante Peshmerga – abbiamo avuto delle perdite, dei martiri e adesso abbiamo ripiegato su queste posizioni. Altri si sono ritirati, non hanno sparato un singolo colpo. Ma noi, della 37esima brigata, manteniamo le nostre posizioni”.

La città da tempo è al centro del conflitto tra l’esercito di Baghdad e i curdi che rispondono al governo regionale di Erbil e che controllano la zona dal 2014, da quando cioè hanno messo in fuga i gruppi jihadisti legati al sedicente Stato islamico. Gli abitanti della zona intanto accusano Teheran di ingerenza.

“Sono iraniani – sostiene Mahdi Hatim – e non soldati iracheni che stanno arrivando ad occupare la nostra città. Li consideriamo come terroristi e non possiamo lasciarli entrare. Li combatteremo e combatteremo il general maggiore iraniano Qassem Soleimani. Non sono iracheni e non parlano arabo. Parlano persiano. Vogliono ucciderci, annientare i curdi, come hanno fatto con i sunniti”.

Il referendum per l’indipendenza del Kurdistan iracheno, svoltosi lo scorso 25 settembre, ha inasprito i rapporti tra Baghdad e i curdi. Kirkuk, cruciale per i suoi pozzi petroliferi, non rientra nel territorio rivendicato dalla minoranza etnica e la consultazione popolare ne stabiliva uno status spaciale. Ma ai suoi abitanti era stato consentito di recarsi alle urne.

Il Kurdistan iracheno attraversa la più grave crisi economica della sua storia. Un’eventuale perdita del controllo di tutti i giacimenti di greggio potrebbe essere fatale: soltanto i due pozzi passati sotto il controllo di Baghdad rappresentavano il 40% delle sue esportazioni petrolifere.
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