Lodi - Iva evasa per 14,6 milioni, 7 arresti (30.05.17)

  • 7 anni fa
http://www.pupia.tv - La compagnia di Lodi e la tenenza di Casalpusterlengo della Guardia di Finanza, al termine di indagini di polizia giudiziaria a contrasto dell’evasione fiscale e contributiva, svolte sotto la direzione ed il coordinamento della Procura di Lodi, hanno condotto una vasta operazione rivolta all’applicazione di 8 misure cautelari personali, emesse dal gip del Tribunale di Lodi, e sequestri di beni mobili ed immobili, per un valore complessivo pari a 26 milioni di euro.

L’obiettivo delle investigazioni sono stati imprenditori e professionisti ruotanti intorno ad un gruppo di società, operanti nel settore dell’Information Technology, cui sono stati contestati l’associazione per delinquere finalizzata all’emissione ed all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, indebite compensazioni e truffa aggravata ai danni dello Stato, nonché altri reati fiscali per omessa o infedele dichiarazione.

E’ così venuto alla luce un sistema di società “di comodo”, utilizzato per frodare il fisco e per sottrarsi al pagamento di tributi e contributi previdenziali ed assistenziali, facente capo, in via principale, a due imprenditori di Codogno, M.C., 73 anni, e A.C., 46, padre e figlio, nonché ad un commercialista di Latina, C.P., 66, operante nel Lazio, Umbria e Lombardia.

Questi tre soggetti sono stati destinatari della misura cautelare della custodia in carcere, mentre altri 4 soggetti sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari (L.S., 68 anni, di Latina, F.G., 50, di Latina, D.A., 45, di Roma, A.S., 58, di Milano) ed un altro ancora alla misura dell’obbligo di presentazione (C.D., 44 anni, anch’egli di Codogno).

In particolare, gli imprenditori codognini che operano, da tempo, nel settore del “software per la logistica”, annoverando clienti di rilievo internazionale, tra cui alcuni importanti porti commerciali italiani, a partire dal 2011, avvalendosi della consulenza fornita dal predetto commercialista di Latina, mettevano a punto una “pianificazione fiscale” illecita, rivolta preordinatamente a non versare allo Stato i propri debiti Iva ed i contributi previdenziali ed assistenziali dei propri dipendenti.

Il sistema di frode ha consentito, complessivamente, di evadere l’Iva per circa 14,6 milioni di euro, di cui 3,7 milioni evidenziata a debito e non versata, attraverso, tra l’altro, l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 35,6 milioni di euro.

Inoltre, il sodalizio criminale ha artificiosamente licenziato e poi riassunto numerosi dipendenti, previo passaggio nelle liste di mobilità o in seguito a licenziamenti per giustificato motivo, intendendo, in tal modo, usufruire indebitamente delle agevolazioni previste dalla normativa lavoristica sulle nuove assunzioni, introdotte con la Legge di Stabilità 2015 (“Jobs Act”) e generando, così, una truffa aggravata ai danni dello Stato per 132.955 euro. (30.05.17)

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