Bitonto (BA) - Sparò al genero che aveva lasciato sua figlia, arrestato (06.04.17)

  • 7 anni fa
http://www.pupia.tv - Bitonto (Bari) - I carabinieri hanno fatto luce sulla sparatoria che il 10 marzo scorso aveva visto coinvolta una coppia di giovani oggetto di un agguato alle porte di Bitonto, nei pressi del campo sportivo. A finire in manette nelle ore immediatamente successive al fatto era stato il 56enne bitontino Cassano Cosimo, suocero del conducente dell’auto in fuga e volto noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di detenzione illegale di arma clandestina.

La partecipazione ed il ruolo rivestito dell’uomo nell’agguato però non era ancora ben chiara agli investigatori che ora, dopo serrate indagini, sono arrivati a chiudere il cerchio, almeno parzialmente, attorno agli autori dell’imboscata: il suocero del giovane e la figlia Maria Adelaide avevano infatti deciso di vendicarsi del tradimento del giovane che, sfidando una sorta di codice d’onore, aveva deciso di lasciare la moglie per stringere una relazione sentimentale con una giovane ragazza di Giovinazzo. Il tutto nonostante fosse stato richiamato più volte a tornare fra le mura domestiche.

A corroborare la tesi investigativa degli inquirenti una telecamere posizionata a pochi metri dal luogo del tentato omicidio, che racconta quanto accaduto.

Era la mezzanotte dello scorso 10 marzo quando, nei pressi del campo sportivo di Bitonto, il 28enne si trovava all’interno della sua utilitaria in compagnia della sua attuale compagna, una ragazza di 20 anni. Ad un certo punto, da un’auto di colore scuro, partono dei colpi di pistola all’indirizzo del veicolo. Due degli occupanti (un terzo sarebbe in via di identificazione), scendono dall’auto e un uomo continua a sparare contro l’auto della coppia per un totale di cinque colpi esplosi.

A questo punto, la fuga ad alta velocità verso Bari, con l’auto scura alle calcagna, fino a quando, all’altezza dell’Hotel Parco dei Principi, a causa dello scoppio di un pneumatico, la folle corsa si interrompe e l’auto che inseguiva si dilegua.

Confermato il movente della spedizione punitiva, riconducibile all’astio provato dall’uomo nell’ambito di dissidi familiari e relazioni interpersonali intrattenute dal genero, oggi sono scattate, nuovamente, le manette per Cassano, con l’accusa di tentato omicidio, in concorso con la figlia, arrestata e sottoposta agli arresti domiciliari. (06.04.17)

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