Quale futuro per il TTIP?

  • 8 anni fa
Lucía distribuisce volantini contro il TTIP, il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti tra l’Unione europea e gli Stati Uniti. Siamo in Spagna, a Barcellona, una delle città europee di centro-sinistra, dove la protesta contro la globalizzazione è particolarmente viva. Protesta sostenuta sia dai movimenti populisti della destra e della sinistra radicale contrari alla liberalizzazione delle merci e degli investimenti. Lucia coordina un movimento Ecologisti in azione. Sotto tiro le multinazionali e le grandi aziende.

“La nostra democrazia è minacciata, potremmo perdere la nostra sovranità e i nostri poteri per questi trattati, le nostre istituzioni e la società civile finirebbero nelle mani di pochi potenti che in fondo stanno uccidendo gli Stati”, ci racconta la giovane attivista.

Questa è l’economia che ci piace: quella che ci mette la faccia #StopTTIP #StopCETA Alberto_Zoratti pic.twitter.com/EbpJqyAm17— STOP TTIP Italia (StopTTIP_Italia) 24 ottobre 2016

Vantaggi e svantaggi del TTIP

Contrari e favorevoli. Ci troviamo da Ficosa, una multinazionale spagnola che produce accessori e ricambi per auto. L’azienda rifornisce le principali marche di tutto il mondo con un giro d’affari ultra miliardari. Ha succursali non solo in Europa, ma anche in Asia, Nord e sud America.

Hans von der Brelie, euronews: “Non è stato facile ottenere l’autorizzazione per le riprese: molte aziende non vogliono parlare del TTIP. Ma quali sono i vantaggi di un accordo transatlantico di libero scambio?”

Siamo a Madrid per incontrare e discutere con Emilio Varela, vice-presidente dell’associazione spagnola dei produttori di componenti per auto, Sernauto. Cinture di sicurezza, luci, freni, la maggior parte di questi componenti devono avere una doppia certificazione, in Europa e negli Stati Uniti. “Il 26% dei costi dei nostri prodotti sono aumentati a causa delle diverse normative. Il TTIP risolverebbe questo problema, e noi avremmo un successo maggiore, la nostra attività si potrebbe estendere e ci sarebbe più lavoro nel nostro paese. Se facessimo il 20% in più del fatturato si potrebbero creare 15.000 nuov posti di lavoro in Spagna”, ci racconta Emilio Varela.

Da Madrid ritorniamo a Barcellona per discutere con chi, come Lucia, è contrario al Trattato. Siamo da Lush, una catena di prodotti per il corpo e cosmetici bio. Con punti vendita in tutto il mondo, 250 solo in Spagna.

L’azienda da sempre è contro i test sugli animali, come ci spiega anche un supervisore Victor Manuel. Il TTIP aprirebbe le porte europee a cosmetici non in linea con l’etica del marchio. “Con questo Trattato non ci sarà più alcun controllo sull’uso di sostanze chimiche proibite nei cosmetici in Europa: Qui da noi i prodotti chimici vietati sono circa 1.300 mentre negli Stati Uniti sono solo undici. Un esempio su tutti è il piombo: in America viene ancora usato in cosmetica come ad esempio per i rossetti, ma noi non lo usiamo più invece”, ci fa notare Victor Manuel Bern

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