Allarme infibulazione nel Regno Unito, oltre 400 casi al mese

  • 8 anni fa
Sarian, cristiana, aveva 11 anni quando le hanno mutilato gli organi genitali.

“Sono stata immobilizzata con la forza, le mie gambe erano divaricate e ho sentito un taglio netto tra le mie gambe – racconta al giornalista di euronews, Damon Embling – In quei momenti, non sapevo nemmeno cosa stessero tagliando. Sapevo solo che stavano tagliando qualche parte di me”.

È successo nella sua terra d’origine, in Sierra Leone, prima che si trasferisse a Londra, dove gestisce un negozio di alimentari: “È stato scioccante – ricorda – quella era l’ultima cosa che potessi immaginare: quel genere di violenza stava accadendo a me ed era organizzata dalla mia famiglia”.

Durante un rituale fu bendata e, senza alcun tipo di anestetico, le fu rimosso il clitoride con un coltello.

“Fanno questo perché ritengono che sia parte della cultura e che sia necessario per essere accettata all’interno della comunità”, aggiunge Sarian Karim Kamare.

“Non è scritto in nessun libro sacro. È solo una pratica culturale, una cattiva pratica, che è stata adottata – conclude la donna, arrivata nel Regno Unito nel 1999 – È un modo per costringere le donne a subire il male, è un modo per controllare le donne, in particolare il loro desiderio sessuale. E funziona, credimi, perché veramente distrugge l’appetito sessuale e tutto ciò che comporta”.

La dimensione della mutilazione genitale femminile in Gran Bretagna è sconosciuta.

Il governo stima che almeno 170.000 donne e ragazze hanno subito la procedura e almeno 65.000 ragazzine sotto i 13 anni sono a rischio.

Secondo una ricerca del quotidiano The Indipendent sono almeno 500 i casi di infibulazione registrati ogni mese, 15 al giorno.

Per molte, queste violenze si compiono nei loro Paesi d’origine. In particolare Somalia, Gambia e Sudan. Ma diverse denunce hanno svelato che questi crimini si verificano anche nel Regno Unito.

I servizi sanitari inglesi hanno registrato l’equivalente di 100 nuovi casi di mutilazioni genitali alla settimana dall’aprile dello scorso anno.

Un dato riferito solo ai casi segnalati.

Brenda Kelly è un medico che dirige una clinica specializzata a Oxford.

La mutilazione genitale – spiega – può causare problemi di salute per tutta la vita.

“Quando si tratta di bambine, queste accusano dolori e riportano emorragie e infezioni. La maggior parte delle pazienti che visito, però, sono donne in età adulta che hanno già affrontato le conseguenze di quanto accaduto – spiega Brenda Kelly, fondatrice e direttrice della clinica Rose Clinic ad Oxford – Ma possono ancora avvertire difficoltà a urinare o durante il ciclo mestruale e ad avere rapporti sessuali con il loro partner”.

“Un numero significativo di donne affronta conseguenze psicologiche e psico-sessuali della mutilazione genitale – conclude il medico – Tra queste, almeno una donna su sei manifesta disturbi da stress post-traumatico o sintomi simili”.

Gli attivisti dicono che le donne anziane – in genere coloro che praticano la mutilazi