Spagna: partito socialista diviso, Sanchez rifiuta di dimettersi
  • 8 anni fa
La crisi politica in Spagna spacca il partito socialista. Diciassette membri del comitato esecutivo su 35 si sono dimessi per spingere il leader Pedro Sanchez a farsi da parte.
I ribelli gli imputano la responsabilità del mancato accordo per la formazione di un governo.

Questo giovedì il segretario ha riunito ugualmente la direzione, che aveva già perso altri tre membri nei mesi scorsi.

Veronica Perez, presidente del comitato federale, dice di considerarsi l’unica autorità rimasta nel partito.
“Quando si dimettono il segretario generale di un comitato esecutivo o più della metà dei suoi membri – spiega – ciò significa che il comitato è immediatamente sciolto.”

I socialisti dissidenti affermano che Sanchez si era impegnato ad astenersi per consentire a Rajoy di dare il via a un governo di minoranza, ma non lo ha fatto.

Ora si guarda al consiglio federale del partito, in programma sabato. In caso di sfiducia al leader, Sanchez dichiara che si ripresenterà alle eventuali primarie puntando a essere rieletto dalla base, un po’ come avvenuto per Jeremy Corbyn a Londra.

Se non si arriverà a un’intesa entro il 31 ottobre, il Paese dovrà tornare alle urne il 18 dicembre per le terze elezioni legislative in un anno.
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