Autonomia delle Regioni, dalla Puglia Forza Italia chiede referendum confermativo
  • 8 anni fa
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Il Gruppo pugliese di Forza Italia ha presentato la proposta di deliberazione del Consiglio Regionale Pugliese avente ad oggetto “Richiesta di Referendum Confermativo” in merito al Testo di Legge di Revisione Costituzionale varata di recente dal Parlamento e votata in assenza di maggioranza qualificata, così come pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 88 del 15 aprile 2016. Qui sotto Dichiarazione congiunta del Gruppo di Forza Italia alla Regione Puglia (Andrea Caroppo, Domenico Damascelli, Francesca Franzoso, Giandiego Gatta, Nino Marmo):

“Siamo in presenza di una legge che lede in maniera significativa l’autonomia regionale e tocca profili essenziali del rapporto tra Stato e Regioni, per almeno tre ordini di ragioni. La soppressione della competenza concorrente tra Stato e Regioni che determina la redistribuzione delle materie tra competenza esclusiva statale e competenza regionale, con una notevole preponderanza della prima ad evidente discapito della seconda;
L’introduzione della cosiddetta “clausola di supremazia” che consente alla legge dello Stato, su proposta del Governo, di intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva tutte le volte che lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale. A ben vedere una sorta di cappio permanente sul collo delle Regioni;


La promozione del cosiddetto ed equivoco “regionalismo differenziato” che consente l’attribuzione alle Regioni, che siano in condizione di equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti alcune materie di cui all’articolo 117, 2 comma, della Costituzione. Risulta del tutto palese che siffatta clausola doti lo Stato centrale di un’autentica “competenza delle competenze”, in grado di scardinare l’intero riparto delle stesse, così come disciplinato dall’art. 117 della Costituzione. Condannando così le Regioni ad una progressiva marginalità. Per queste ragioni - oltre che per la rilevanza delle ulteriori modifiche apportate alla Carta costituzionale - appare opportuno che la legge di revisione costituzionale sia sottoposta al giudizio del corpo elettorale nelle forme e nei modi di cui all’art. 138 della nostra Costituzione”.
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