Elettronica versus morbo di Parkinson

  • 9 anni fa
“Mi piaceva suonare la fisarmonica – dice Pere Bosch, malato di Parkinson -. Ma, un giorno, mentre cercavo di premere i tasti con la mano sinistra, non potevo. Invece di essere in grado di usare le dita e mantenere il ritmo riuscivo a malapena ad afferrare la fisarmonica. Nient’altro. Non potevo.”

Julián López Gómez, euronews: Come migliorare la qualità della vita e l’autonomia dei malati con il morbo di Parkinson? La risposta forse sta in un piccolo sensore, un telefono cellulare e delle cuffie.

Pere vive a Barcellona. Gli hanno diagnosticato il morbo di Parkinson 16 anni fa. Si è offerto volontario per un progetto di ricerca europeo volto ad aiutare i pazienti a gestire più autonomamente le diverse fasi della loro malattia.

Un sensore registra i movimenti inconsulti del suo corpo e ne traccia il sintomo. Quando a Pere manca il coordinamento, alcuni stimoli acustici lo aiutano in modo automatico a camminare seguendo un ritmo regolare.

Questi dati vengono poi inviati via blueto

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