"Ucciso Peter Kassig". ISIL rivendica decapitazione ostaggio USA

  • 10 anni fa
L’ISIL ha rivendicato in un video diffuso su diversi siti jihadisti l’uccisione dell’operatore umanitario statunitense Peter Kassig, divenuto poi anche Abdul Rahman, in seguito alla sua conversione durante la prigionia.

Appena pochi giorni fa, il fratello Danny ne aveva chiesta su Twitter la liberazione.

#ISIS please show mercy for my brother Abdul Rahman Kassig, we need him, the world needs him. Please pic.twitter.com/9W7fpmov2B— Danny (@SDanyu) 11 Novembre 2014


Se confermata si tratterebbe della quinta esecuzione di un ostaggio occidentale da parte del sedicente Stato Islamico in pochi mesi.

A un anno dal rapimento di Kassig, dell’ottobre 2013, i genitori avevano poche settimane fa diffuso un video-appello in cui ne chiedevano la liberazione.

"The driving force in our family has always been to serve others." - Ed Kassig https://t.co/h5e3v8AS9z— Kassig Family (@kassigfamily) 4 Ottobre 2014


'If Abdul-Rahman Kassig Were Free, He'd Be Helping Syrians'... #RadioFree http://t.co/2pEAadDP3z pic.twitter.com/ZiRV4jiFIe— Radio Free (@RadioFreeDotOrg) 31 Ottobre 2014


26 anni, originario dell’Indiana, Kassig era stato sequestrato in Siria, dove si trovava per conto di un’associazione umanitaria che lui stesso aveva fondato. Nel video con cui rivendica la sua morte, l’ISIL mostra anche la decapitazione di diversi uomini che sostiene essere esponenti dell’esercito e dell’aviazione siriana, fedeli al presidente Bachar Al Assad.

Consigliato