Ucraina: due passi verso la tregua, zona cuscinetto e scambio prigionieri

  • 10 anni fa
Nonostante persistano alcuni e isolati scontri costati la vita a due soldati di Kiev, in Ucraina orientale si procede verso il raggiungimento di un reale cessate il fuoco. Un passo importante è stato compiuto con il ritiro anticipato degli armamenti dalla zona cuscinetto prevista nell’accordo di Minsk.

Rimuovendo gradualmente le armi, partendo dai cannoni di calibro superiore ai 100 millimetri, le due parti in conflitto assicureranno la creazione di un’area di non belligeranza larga circa 30 chilometri.

Restano alcuni problemi, come la sicurezza del confine russo-ucraino e l’effettiva capacità dei 250 osservatori Osce di monitorare la tregua. La vera nota positiva è il dialogo tra Putin e Poroshenko, con il presidente ucraino che tende la mano ai separatisti aprendo all’amnistia.

Kiev sa che la trattativa è l’unica strada di fronte all’impossibilità di una soluzione militare: “È impossibile vincere la guerra a Luhansk e Donetsk utilizzando solo l’esercito – ha ammesso il presidente ucraino, Petro Poroshenko – Più battaglioni inviamo, più truppe arrivano dalla Federazione russa”.

Continuano anche gli scambi di prigionieri, ma è difficile stabilire quando si potrà raggiungere il totale cessate il fuoco

“Spero che raggiungeremo a breve una tregua completa, con il ritiro di truppe e mezzi. Ma è difficile dire quando – sostiene Andredi Purgin, vice premier dell’auto-proclamata Repubblica di Donetsk – Ci sono molti problemi di carattere militare che sono stati accantonati troppo in fretta”.

Sul terreno prosegue la battaglia per l’aeroporto di Donetsk, in parte nelle mani delle forze ucraine. Mentre sulle scrivanie dei mediatori resta il nodo dello status dell’est, che non è ancora stato discusso nei negoziati.

I ribelli nelle ultime ore hanno indetto le elezioni presidenziali e legislative per il mese di novembre. Un passo in avanti che potrebbe far saltare il dialogo, dopo che il presidente ucraino ha fatto approvare una legge che garantisce una autonomia provvisoria con elezioni locali in dicembre.

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