Messa funebre per Michael Brown, il giovane ucciso a Ferguson da un poliziotto. Tante le celebrità presenti
- 10 anni fa
Si è conclusa la cerimonia funebre per la morte di Michael Brown.
Centinaia di persone sono confluite nella chiesta battista di St. Louis per i funerali del 18enne afroamericano ucciso da un poliziotto il 9 agosto scorso a Ferguson.
La bara con la salma è stata portata in chiesa prima che i fedeli formassero la coda per entrare in un luogo con una capienza di 5mila persone. Le maggiori emittenti televisive americane hanno trasmesso le immagini in diretta.
Tante le celebrità presenti, tra cui il regista Spike Lee e il governatore del Missouri, Jay Nixon.
Nel timore di incidenti al funerale, la famiglia di Michael Brown ha lanciato un appello alla comunità: “Tutto quello che chiedo è la pace nel giorno in cui viene seppellito mio figlio”, ha detto il padre di Michael Brown.
Polemica nella polemica un durissimo articolo del New York Times che ha raccontato Brown in maniera diversa da come lo descrivevano parenti e amici.
La cerimonia è stata uno spettacolo, con momenti di tensione e di fortissima emozione. È stato infatti dimostrato come il giovane Brown non abbia colpito il poliziotto che lo ha ucciso come detto in un primo momento dal dipartimento di polizia di Ferguson.
Centinaia di persone sono confluite nella chiesta battista di St. Louis per i funerali del 18enne afroamericano ucciso da un poliziotto il 9 agosto scorso a Ferguson.
La bara con la salma è stata portata in chiesa prima che i fedeli formassero la coda per entrare in un luogo con una capienza di 5mila persone. Le maggiori emittenti televisive americane hanno trasmesso le immagini in diretta.
Tante le celebrità presenti, tra cui il regista Spike Lee e il governatore del Missouri, Jay Nixon.
Nel timore di incidenti al funerale, la famiglia di Michael Brown ha lanciato un appello alla comunità: “Tutto quello che chiedo è la pace nel giorno in cui viene seppellito mio figlio”, ha detto il padre di Michael Brown.
Polemica nella polemica un durissimo articolo del New York Times che ha raccontato Brown in maniera diversa da come lo descrivevano parenti e amici.
La cerimonia è stata uno spettacolo, con momenti di tensione e di fortissima emozione. È stato infatti dimostrato come il giovane Brown non abbia colpito il poliziotto che lo ha ucciso come detto in un primo momento dal dipartimento di polizia di Ferguson.