Cambogia: ergastolo per i due ex leader dei Khmer rossi. I legali: faremo ricorso

  • 10 anni fa
Ergastolo per Nuon Chea e Khieu Samphan, i due più alti ex leader dei Khmer rossi ancora in vita. L’accusa, secondo il tribunale misto dell’Onu, è di crimini contro l’umanità durante il governo di Pol Pot e relativi all’evacuazione forzata della capitale cambogiana nel 1975.

I due imputati, in carcere dal 2007, erano presenti in aula al momento della sentenza. L’ideologo del regime Nuon Chea 88 anni è stato riconosciuto colpevole anche per sterminio e atti disumani, mentre l’ex capo di Stato Samphan, 83 anni, è stato condannato per aver preso parte all’attuazione di tali crimini, pur senza averli ordinati.

“Condivido il verdetto – dice uno dei sopravvissuti al regime – ma il giudice avrebbe dovuto stabilire un risarcimento economico per le famiglie delle vittime.” “Sono molto soddisfatto della decisione del giudice che li ha condannati al carcere a vita. Questo è un esempio per la prossima generazione a non ripetere quello che hanno commesso quelle persone.”

I legali dei due condannati hanno annunciato ricorso. Uno dei difensori ha definito la sentenza “troppo severa”. Intanto un secondo processo, relativo alle accuse di genocidio contro la minoranza vietnamita e la comunità musulmana Cham, ha visto la sua prima udienza la settimana scorsa.

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