Trova asilo in Grecia ma è perseguitato dai neo-nazisti. Storia di Mamadou, due volte rifugiato polico.

  • 10 anni fa
Mamadou Ba è il primo rifugiato a cui è stato concesso l’asilo in Belgio, nonostante avesse già ricevuto asilo in Grecia. 40 anni, proveniente dalla Guinea, era molto attivo nella comunità africana di Atene. Dal 2010 è stato preso di mira dal movimento neo-nazista Alba Dorata, perché denunciava le aggressioni subite ed è dovuto scappare ancora in Belgio.

Euronews ha raccolto la sua testimonianza a Bruxelles:

“Quando ho visto arrivare le moto, mi sono detto che ero nei guai. Il secondo motociclista ha visto che ero un africano, così ha fischiato. Altre moto si sono fermate davanti a me. E mi hanno chiesto “cosa ci fai ancora in Grecia ? Ho risposto: “dici a me?” Ed hanno cominciato a gridare “hai anche il coraggio di risponderci !” Mi hanno inseguito e ho iniziato a correre . Un’altra moto mi aveva superato, me li sono trovati davanti. Uno di loro ha tirato fuori una spranga di ferro e mi ha colpito in testa. Quando mi colpiva alla testa, gridavo, “ mamma “. Questa è l’unica cosa che mi ricordo bene. Ho urlato “mamma”. Nessuno tra i passanti mi ha aiutato. Niente. Nessuno. Quando ho ripreso conoscenza 40 minuti dopo, ho fermato un taxi. La prima cosa che mi ha chiesto, mentre ero coperto di sangue, era se avessi i soldi. Ho detto “sì, ho i soldi . “

Gli estremisti di Alba Dorata sono diventati sempre piu’ aggressivi, arrivando persino a cercarlo a casa, racconta: “Non so come siano arrivati ​​a conoscere mio indirizzo, sono venuti a casa mia. Hanno messo un’etichetta sul mio campanello, un’etichetta di “Alba Dorata”, hanno scritto “Mamadou, non ti abbiamo trovato oggi, ma torneremo un altro giorno.” Sull’etichetta hanno messo il loro simbolo. Ho capito che era diventato pericoloso per me, e ho cambiato casa.”

Mamadou tuttavia non si è rivolto alla polizia, perché aveva avuto brutte esperienze con le forze dell’ordine e ne aveva parlato con i giornali, una volta, dice, è stato arrestato senza motivo e umiliato:

“In un controllo di routine ho dato il mio passaporto alla polizia, e mi hanno detto “ah allora sei tu Mamadou Bah,” mi hanno ammanettato direttamente, ed ho trascorso quattro ore alla polizia di Petralona. Mi hanno spogliato, mi stavano filmando…e poi che domanda mi hanno fatto? Mi hanno chiesto se avessi l’intenzione di parlare di nuovo ai media “

Dopo l’assassinio del rapper Pavlos Fissas da parte del movimento neo-nazista Alba Dorata, i suoi amici del collettivo anti-fascista gli hanno comprato un biglietto per andare in Belgio, temendo che fosse la prossima vittima. A novembre del 2013 ha chiesto l’asilo in Belgio e l’ha ottenuto ora a maggio. Anche se non si conoscono la ragioni che hanno spinto la giustizia belga ad accettare la richiesta, il suo avvocato Olivier Stein dice che è stata esaminata la sua situazione in Guinea, ma anche in Grecia: “Quel che la giustizia belga non dice-. sottolinea l’avvocato- è se la Grecia sia incapace di proteggerlo da Alba Dorata, o se le autorità greche debbano essere considerate anche complici di Alba dorata.

Nel 2013 la Grecia ha concesso protezione in prima istanza solo a 500 persone a fronte delle oltre 13000 richieste analizzate, mentre il Belgio ha accolto oltre 6000 persone a fronte di oltre 19000 richieste da parte di profughi.