Eurozona, deficit in calo. Ma in Italia il debito sale al 132,6% del Pil

  • 10 anni fa
Tempo di bilanci per il Vecchio Continente. L’appuntamento è quello con i dati Eurostat relativi a deficit e debiti pubblici.

Complessivamente le finanze pubbliche europee sono migliorate nel 2013, segno di un lento ma progressivo incedere della ripresa.

Il disavanzo medio nell’Eurozona (la differenza tra entrate e uscite in rapporto al Prodotto interno lordo) è calato al 3% ed è sceso anche quello dell’Unione Europea nel suo complesso (3,3%).

Ma il quadro dipinto è fatto inevitabilmente di Paesi più e meno virtuosi, con i primi capitanati dalla solita Germania, in pareggio di bilancio, e i secondi guidati da Slovenia (14,7%), Grecia (12,7%), Irlanda (7,2%) e Spagna (7,1%).

Se si guarda al debito pubblico, formato dall’accumulazione dei vari deficit nel tempo, il discorso però cambia e l’eredità della crisi è ben visibile

Nell’Eurozona è salito al 92.6%, ben oltre il parametro di Maastricht del 60%, mentre nell’Unione europea ha raggiunto l’87,1%.

A guidare la classifica, in questo caso, rimane salda in prima posizione la Grecia, con un debito che rappresenta oltre il 175% del Pil.

Ma in termini assoluti il Paese che svetta di più è sicuramente l’Italia, terza economia della zona euro.

Secondo i dati del governo, il debito si attesta a oltre 2.069 miliardi di euro, il 132,6% del Pil, in crescita di oltre cinque punti percentuali rispetto al 2012.

Pur gravata da tale fardello, Roma può comunque rivendicare di aver mantenuto il disavanzo al 3% sia nel 2012 che nel 2013.

Discorso diverso per la Francia, nonostante i due anni di proroga ricevuti dalla Commissione europea.

Il disavanzo ha toccato il 4,3%, oltre il 4,1% messo in conto da Parigi, ancora oggi in difficoltà nel tagliare le ingenti spese per la protezione sociale.

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