Crimea: tra Russia e Ucraina. Una penisola contesa
  • 10 anni fa
Era dai tempi della guerra fredda che la Repubblica autonoma di Crimea non si trovava ad affrontare una crisi così grave. Crisi ormai diventata internazionale che vede la Russia schierata contro l’Ucraina e di conseguenza i paesi occidentali.

Penisola appartenente all’Ucraina, la Crimea si trova sulla costa settentrionale del Mar Nero. Ma ad est arriva quasi a confinare con la Russia. Secondo l’ultimo censimento, che risale al 2001, in Crimea vivono quasi 2 milioni di persone, 58,5% sono russi e 22,4% ucraini, e il 12,1 tartari. Etnia quest’ultima da sempre in contrasto con il governo di Mosca.

Originari delle grandi steppe dell’Asia centrale, i Tartari costituirono uno dei principali gruppi etnici in Crimea, almeno fino alla seconda guerra mondiale. Nel 1944, Stalin diede il via alla deportazione di massa in Siberia e in Asia centrale, con l’accusa di essersi schierati al fianco della Germania nazista.

Nel 1954 l’allora leader sovietico Nikita Krusciov, decise l’annessione della Crimea all’Ucraina. Un regalo per celebrare i 300 anni dell’unione tra Kiev e Mosca. A quel tempo nessuno si immaginava la fine dell’URSS e di conseguenza l’indipendenza dell’Ucraina con la Crimea all’interno dei suoi confini.

Attualmente in Crimea circa l’80% degli abitanti è di linguamadre russa, contro una minoranza di persone che invece parla l’ucraino: il 10.1%. Durante le presidenziali del 2010, la maggiornaza degli elettori in Crimea, il 78,24%, votò per Viktor Yanukovich contro il 17,31 che si schierò dalla parte di Yulia Tymoshenko.

Strategicamente la Crimea fa gola al Cremlino. Attualmente Mosca ha dispiegato una sua flotta al porto di Sebastopoli: un buon punto di accesso verso il Mar Nero e di conseguenza verso il Mediterraneo.
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