Kiev contro Mosca: "No a un intervento militare o sarà guerra"

  • 10 anni fa
Il governo ucraino mette l’esercito in stato di allerta e avverte la Russia: qualsiasi intervento sul suo territorio verrà considerato come una dichiarazione di guerra.

Kiev denuncia il dispiegamento di migliaia di soldati e decine di blindati russi in aree strategiche della Crimea, dove è di stanza la Flotta russa del Mar Nero.

“La Russia deve far rientrare urgentemente queste truppe nelle basi”, ha detto il primo ministro ucraino Arseny Yatseniuk, “Il Paese è pronto a difendere la sua sovranità. Siamo convinti che la Russia non ricorrerà ad un intervento militare, che significherebbe l’inizio della guerra e la fine di tutte le relazioni tra Ucraina e Russia”.

A far precipitare la situazione è stato il voto con cui la Camera alta del Parlamento russo, su richiesta di Vladimir Putin, ha approvato all’unanimità l’invio di truppe per “normalizzare” la situazione in Ucraina.

Il possibile ricorso alla forza da parte di Mosca ha messo in allarme la comunità internazionale. Obama ha detto a Putin che potrebbe non presenziare al G8 di giugno a Sochi. Anche gli alleati europei e il Canada pensano al boicottaggio.

La versione dei media russi è che il voto del Parlamento per l’invio di truppe in Ucraina, è stato accelerato dalla preoccupazione per l’attacco di un palazzo governativo a Simferopoli.

Dimostrazioni pro-Mosca si sono verificate nelle principali città del sud-est ucraino. A Luhansk è stata rimossa la bandiera dell’Europa e issata quella della Russia. A Donetsk si sono visti cartelli che proclamavano eroi i Berkut, i famigerati agenti anti sommossa accusati di violenze ai danni dei manifestanti a Kiev.

Sull’emergenza ucraina gli ambasciatori Nato a Bruxelles terranno oggi una riunione straordinaria.

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