Tsipras, l'austerità alimenta recessione e dipendenza economica

  • 10 anni fa
La Sinistra europea ha scelto il proprio candidato alla Presidenza della Commissione europea. E’ il greco Alexis Tsipras. Il leader di Syirza ha come avversario Martin Schulz, candidato dei socialisti.
Ancora nessuna notizia ufficiale sui candidati di popolari e liberali

Euronews ha incontrato Tsipras a Madrid.

Euronews
Iniziamo dalla candidatura alla Presidentza della Commissione Ue in vista delle prossime elezioni. Perché ha deciso di accettare?

Tsipras
Si tratta di una sfida importante, per me e anche per Syriza. La verità è che gli sviluppi politici greci hanno ripercussioni sulle decisioni europee e viceversa. Un governo di sinistra in Grecia potrebbe mandare un messaggio molto forte al resto d’Europa, potrebbe essere un modo per invertire la tendenza e apportare grandi cambiamenti.

Euronews
Lei parla ancora di fallimento dei programmi di aiuti. Eppure Portogallo e Irlanda ne sono venuti fuori.

Tsipras
Ho un approccio diverso sul tema. La Spagna non è ricorsa a un programma d’aiuti. Eppure ha dato vita allo stesso tipo di politiche stabilite per Grecia e Portogallo. Ora è vero che la Spagna, forse per una certa dignità preservata, non si trova ad aver raggiunto la posizione vergognosa della Grecia, dove il primo ministro, così come la maggioranza al governo, non è in grado di decidere nulla senza prima chiedere indicazioni ai funzionari della troika, indicazioni che spesso hanno portato all’attuazione di politiche schizofreniche.

Euronews
La prossima primavera si terrà la conferenza che avete organizzato sul problema del debito. Anche se la vostra proposta di un nuovo taglio trova d’accordo molti stati del sud, come si arriverà a convincere i tedeschi, soprattutto dopo la rielezione della Merkel?

Tsipras
Nutro un fortissimo rispetto per i contribuenti europei. Ed è per questo che gli rivolgo le proposte della sinistra europea, proposte vantaggiose anche per loro. Continuando a seguire le politiche suggerite dalla Merkel l’Europa del Sud continuerà ad aver bisogno di prestiti. L’austerità crea il circolo vizioso della recessione alternata a nuovi prestiti e aiuti internazionali.

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