"Utopia" veder trattati gli aborigeni come gli altri australiani

  • 10 anni fa
Ci sono storie di segregazione, di razzismi, di cui si sa pressoché tutto. Altre di cui si parla meno. Forse perché sono agli antipodi. Ma anche lì restano sottotraccia, secondo John Pilger, che 30 anni dopo “A secret country” torna a denunciare le condizioni degli aborigeni australiani.

“Utopia”, indaga quelli che il giornalista e documentarista definisce “i disfunzionali rapporti tra la comunità bianca e gli indigeni”.

“Perché – si domanda – in una delle nazioni più ricche del mondo ci sono persone che vivono in condizioni normalmente associate ad Africa e India. Perché i bambini muoiono di malattie prevenibili, e letteralmente, o quasi letteralmente, in mezzo alla strada. Questo succede ad Alice Springs. I bambini bianchi vivono come in ogni società sviluppata. Perché c‘è questa disparità e la gente non ne parla?”

Il film mostra i luoghi che una volta fungevano da campi di concentramento dei “primi australiani” e denuncia le storie di “assimilazione forzata “ dei nativi. Pilger nato a Sidney, ma da tempo trasferitosi a Londra, denuncia l’abuso e lo sfruttamento indiscriminato della popolazione aborigena, nonché l’informazione spesso distorta che si fa su di essa.

“Utopia” racconta alcune pagine nere come la sottrazione dei bambini di sangue misto ai genitori, all’inizio del 20mo secolo, o le accuse infondate di pedofilia ad alcuni uomini nel 2007.

“La maggior parte dei media, in Australia, dipinge gli aborigeni con stereotipi, come ubriaconi. Ciò implica che la loro situazione è senza speranza. Beh, non è così. Ci sono cose che possono essere risolte in modo molto semplice, da un giorno all’altro e che hanno a che fare con la cura dei bambini, la cura per le famiglie che si trovano in condizioni di povertà, assicurare i servizi di base alle comunità più remote e così via”.

“Utopia”, che prende il nome da un territorio del nord dell’Australia, è nei cinema britannici dal 15 novembre e, contemporaneamente, è uscito su iTunes. Il 2 dicembre sarà già nei negozi la versione Dvd. A gennaio sarà proiettato al Museo d’arte contemporanea di Sidney. Dal 21 al 23 e il 26, giorno della Festa nazionale australiana.

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