Filippine. Soccorsi e aiuti umanitari rallentati da difficoltà logistiche

  • 11 anni fa
Raggiungere chi è in condizione di bisogno. È la priorità assoluta per i soccorsi nelle Filippine devastate dal tifone, ma si rivela un compito estremamente complicato, soprattutto nel Centro del Paese. La macchina degli aiuti internazionali si è messa in moto sin da domenica. Ma soltanto ora, mano a mano che le squadre di soccorso tentano di raggiungere le aree più isolate del Paese, si constata l’entità della catastrofe.

“La sfida principale per noi del World Food Porgramme, per le associazioni umanitarie, per il governo, è la logistica. Gli aeroporti fuori uso, strade ancora sommerse dai detriti, comunicazioni inesistenti” dice Frances Kennedy, portavoce del World Food Programme.

Le difficoltà logistiche rallentano le operazioni di recupero dei cadaveri. Un fattore che aumenta il rischio di diffusione di malattie infettive.

“Intere aree sono state decimate, quindi occuparsi dei sopravvissuti e contemporaneamente gestire i cadaveri sono le due priorità. Le squadre di soccorso sono già impegnate sul terreno ed altre equipe sono in arrivo” spiega John Ging, Direttore del Reparto Operativo dell’Agenzia Onu per il Coordinamento degli Aiuti Umanitari.

A 3 giorni dal passaggio del super tifone i sopravvissuti sono privi di acqua, cibo, medicinali. Per portare soccorso nelle zone più complicate gli Stati Uniti hanno annuncia l’invio di 4 MV-22, velivoli ibridi in grado di decollare come elicotteri. Nella prima fase d’intervento l’Onu sta distribuendo alimenti ad elevato valore calorico.