Egitto, la rabbia dei sostenitori di Morsi: processo farsa
- 11 anni fa
Gli attivisti della Fratellanza musulmana si sono dati appuntamento davanti alla corte per manifestare sostegno a Mohamed Morsi e scandire slogan contro quello che definiscono un regime militare.
Oltre ai simpatizzanti del deposto presidente, anche alcuni assistenti legali della difesa, che dicono di non essere riusciti a entrare a causa dell’apparato di sicurezza: “Siamo qui fuori da ore, e ci hanno impedito di entrare utilizzando dei trucchi”, afferma Mohammed Abedalfatah, che aggiunge: “All’ultimo minuto hanno deciso di cambiare la sede del processo, in circostanze poco chiare: tutto questo è ingiusto”.
“Con questo processo, non stanno giudicando solamente un uomo, ma il popolo che lo ha votato – afferma un manifestante – Non si giudica un uomo che ha governato soltanto per dieci mesi”.
I sostenitori di Morsi se la sono presa anche con i giornalisti di alcune testate accusate di appoggiare i militari, autori del colpo di stato del 3 luglio scorso.
L’inviato di euronews, Mohammed Shaikhibrahim, afferma che, per gli egiziani, “questo è il secondo processo più importante del secolo e si svolge tra misure di sicurezza senza precedenti. Rabbia e incredulità si alternano sui volti dei sostenitori del deposto capo dello stato, considerato da loro come l’unica fonte di potere legittima”.
Ventimila agenti di polizia e militari sono stati dispiegati nei quartieri più caldi della capitale egiziana per contenere eventuali disordini, che sono stati piuttosto limitati. Qualche scontro è avvenuto nel centro del Cairo tra simpatizzanti e detrattori di Morsi, separati dalle forze dell’ordine con il lancio di gas lacrimogeni.
Oltre ai simpatizzanti del deposto presidente, anche alcuni assistenti legali della difesa, che dicono di non essere riusciti a entrare a causa dell’apparato di sicurezza: “Siamo qui fuori da ore, e ci hanno impedito di entrare utilizzando dei trucchi”, afferma Mohammed Abedalfatah, che aggiunge: “All’ultimo minuto hanno deciso di cambiare la sede del processo, in circostanze poco chiare: tutto questo è ingiusto”.
“Con questo processo, non stanno giudicando solamente un uomo, ma il popolo che lo ha votato – afferma un manifestante – Non si giudica un uomo che ha governato soltanto per dieci mesi”.
I sostenitori di Morsi se la sono presa anche con i giornalisti di alcune testate accusate di appoggiare i militari, autori del colpo di stato del 3 luglio scorso.
L’inviato di euronews, Mohammed Shaikhibrahim, afferma che, per gli egiziani, “questo è il secondo processo più importante del secolo e si svolge tra misure di sicurezza senza precedenti. Rabbia e incredulità si alternano sui volti dei sostenitori del deposto capo dello stato, considerato da loro come l’unica fonte di potere legittima”.
Ventimila agenti di polizia e militari sono stati dispiegati nei quartieri più caldi della capitale egiziana per contenere eventuali disordini, che sono stati piuttosto limitati. Qualche scontro è avvenuto nel centro del Cairo tra simpatizzanti e detrattori di Morsi, separati dalle forze dell’ordine con il lancio di gas lacrimogeni.