Si fondono ufficialmente Banca Carim ed Eticredito, dando vita ad una banca commerciale ed etica. L'operazione di fusione, iniziata a metà gennaio 2013, ha trovato compimento giovedì pomeriggio con l'approvazione da parte delle rispettive Assemblee dei Soci del "Progetto di fusione per incorporazione di Eticredito Spa in Banca Carim Spa".
La fusione permetterà di conseguire finalità strategiche ed economiche per entrambe le banche, dando risposta alle esigenze sia di Carim che di Eticredito. La nuova unione consentirà di produrre valore economico e sociale, oltre a rappresentare un importante passo nell'ambito del progetto imprenditoriale di Carim e un momento di svolta nel percorso di Eticredito.
"Eticredito era troppo piccola specialmente in questi tempi di difficoltà generali per portare avanti tutte le attività che aveva creato. Questa fusione con la Carim permette di potenziare moltissimo tutti le idee e i progetti che erano iniziati, ad esempio il microcredito" ha commentato Maurizio Focchi, presidente Eticredito.
"Per la cassa di risparmio di Rimini la fusione rappresenta la possibilità di raggiungere almeno 3 obiettivi importanti. Una patrimonializzazione che rappresenta il presupposto per un maggiore sviluppo, la salvaguardia della partecipazione nella società Eticredito perché anche la banca era socia di Eticredito e forse soprattutto la connotazione di questa banca come la prima fra le prime banche commerciali etiche da un punto di vista istituzionale, cioè una banca che fa della attenzione alle ricadute sulla società e sul territorio della sua attività anche un obiettivo istituzionale, trasferito nello statuto e affidato alla sorveglianza di un comitato etico" ha dichiarato Sido Bonfatti, presidente di Banca Carim. "Abbiamo sottolineato anche ieri che non si tratta di volontà di fare beneficenza, perché la beneficenza è un obiettivo per esempio della nostra fondazione, ma non della banca o di una banca commerciale. Riteniamo che l'attenzione all'impatto sociale dell'attività creditizia rappresenti anche un modo per favorire lo sviluppo commerciale attraverso l'intensificazione e la stabilizzazione di relazioni importanti con una fascia di clientela che è sensibile a questo tipo di ricadute" ha concluso Bonfatti.
Per i clienti e per i nove dipendenti di Eticredito, che saranno assunti da Carim, non cambierà nulla, e anche il marchio sarà sempre presente. "Il marchio resterà anzi verrà moltiplicato, nel senso che non lo vedrete più soltanto nella filiale attuale di via Dante a Rimini, ma sarà presente in corner dedicati alle attività di Eticredito stessa, nelle varie filiali della Cassa di Risparmio" ha dichiarato Focchi.
La fusione permetterà di conseguire finalità strategiche ed economiche per entrambe le banche, dando risposta alle esigenze sia di Carim che di Eticredito. La nuova unione consentirà di produrre valore economico e sociale, oltre a rappresentare un importante passo nell'ambito del progetto imprenditoriale di Carim e un momento di svolta nel percorso di Eticredito.
"Eticredito era troppo piccola specialmente in questi tempi di difficoltà generali per portare avanti tutte le attività che aveva creato. Questa fusione con la Carim permette di potenziare moltissimo tutti le idee e i progetti che erano iniziati, ad esempio il microcredito" ha commentato Maurizio Focchi, presidente Eticredito.
"Per la cassa di risparmio di Rimini la fusione rappresenta la possibilità di raggiungere almeno 3 obiettivi importanti. Una patrimonializzazione che rappresenta il presupposto per un maggiore sviluppo, la salvaguardia della partecipazione nella società Eticredito perché anche la banca era socia di Eticredito e forse soprattutto la connotazione di questa banca come la prima fra le prime banche commerciali etiche da un punto di vista istituzionale, cioè una banca che fa della attenzione alle ricadute sulla società e sul territorio della sua attività anche un obiettivo istituzionale, trasferito nello statuto e affidato alla sorveglianza di un comitato etico" ha dichiarato Sido Bonfatti, presidente di Banca Carim. "Abbiamo sottolineato anche ieri che non si tratta di volontà di fare beneficenza, perché la beneficenza è un obiettivo per esempio della nostra fondazione, ma non della banca o di una banca commerciale. Riteniamo che l'attenzione all'impatto sociale dell'attività creditizia rappresenti anche un modo per favorire lo sviluppo commerciale attraverso l'intensificazione e la stabilizzazione di relazioni importanti con una fascia di clientela che è sensibile a questo tipo di ricadute" ha concluso Bonfatti.
Per i clienti e per i nove dipendenti di Eticredito, che saranno assunti da Carim, non cambierà nulla, e anche il marchio sarà sempre presente. "Il marchio resterà anzi verrà moltiplicato, nel senso che non lo vedrete più soltanto nella filiale attuale di via Dante a Rimini, ma sarà presente in corner dedicati alle attività di Eticredito stessa, nelle varie filiali della Cassa di Risparmio" ha dichiarato Focchi.
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